Come succede spesso, anche quest’anno Monza si presenta come un vero e proprio spartiacque per quei team, come la Ferrari, che devono lottare per obiettivi importanti. Per la Scuderia di Maranello è arrivato il momento di ridurre le distanze da Sebastian Vettel e dalla Red Bull. Già solo per questo motivo è un Gran Premio da studiare e guardare con grandissima attenzione.
La Formula 1 arriva quindi a Monza, sul circuito più veloce del mondiale, ma anche tra i più storici poiché insieme a Silverstone ha contribuito a scrivere le pagine più importanti di questo Sport. Monza ha un fascino particolare, non soltanto per noi italiani, e speriamo che possa essere di buon auspicio per Alonso e Massa. Mi auguro che il pubblico sia caloroso e che possa supportare al meglio la rossa.
Per lasciare aperto il campionato è necessario recuperare dei punti, anche se poi ci sono ancora sette gare. Se le Ferrari saranno competitive domenica è molto probabile che potranno lottare per il titolo, poiché stiamo parlando di un circuito storicamente meno favorevole alla Red Bull. Viceversa non dimentichiamoci che il prossimo anno saranno introdotte importanti novità regolamentari che renderanno più complicato e impegnativo il lavoro sui due fronti.
Nell’era Pirelli abbiamo visto quanto sia facile vedere crescere o scendere una vettura e pertanto potranno venire fuori anche degli outsider come Force India, McLaren o Toro Rosso che nel 2008 colse con Vettel la sua prima vittoria. Ci sono diverse variabili , come la prima chicane e l’affidabilità in quanto per l’80% del GP l’acceleratore è spremuto a fine corsa. Pertanto gli outsider saranno dietro l’angolo, ma se analizziamo meglio la stagione mi aspetto una lotta Red Bull-Ferrari
A proposito di Toro Rosso, in questi giorni la red Bull ha annunciato l’ingaggio di Daniel Ricciardo che prenderà il posto lasciato libero da Webber. E’ certamente un bel premio per il 24enne, che con Vettel andrà a formare una delle coppie più giovani della F.1, ma anche una dimostrazione di continuità della scuola RB.
Con il Minardi Team non ho particolari ricordi legati a questo Gran Premio, in quanto avevamo propulsori, per potenza, inferiore alla media. Abbiamo fatto diversi piazzamenti e il più eclatante è datato 1993 (7° e 8°) quando Fittipaldi, risucchiato dalla scia di Martini, toccò leggermente il compagno tagliando il traguardo in volo. Per fortuna nessun danno per il pilota, ma solo un grande spavento. Per settimane si parlò di quell’incidente spettacolare