Il circuito dell’Hungaroring, che questo fine settimana ospiterà il decimo Gran Premio di Formula 1, viene spesso paragonato ad un kartodromo, proprio per il suo layout molto lento che richiede un alto carico aerodinamico, in contrapposizione ai due appuntamenti che lo seguiranno, sui tracciati di Spa-Francorchamps e Monza.
Sarà un week-end ricco di insidie, a partire dal grande caldo che sta interessando praticamente tutta l’Europa che metterà a dura prova la resistenza delle gomme Pirelli Soft e Medium, il poco grip dell’asfalto e la polvere che si deposita in questo periodo dell’anno, anche perché parliamo di un tracciato poco utilizzato. Un’altra variabile sarà dettata dalla gomma che si depositerà fuori dalla traiettoria ideale, che potrebbe creare qualche difficoltà ai piloti impegnati nei sorpassi.
Causa l’annullamento del Gran Premio di Germania, arriviamo in Ungheria dopo tre settimane di pausa forzata. Vedremo chi avrà lavorato meglio e quali novità saranno state anticipate. Al di là del dominio Mercedes, spero che la Ferrari sia in grado di controbattere la rimonta della Williams, che negli ultimi appuntamenti ha dato segnali molto forti di crescita. Maranello è chiamata a dare un segnale forte per tornare ad essere la seconda forza del mondiale anche in pista.
Alle spalle di questi due team il divario è molto sensibile. Basta veramente poco per cambiare le forze in campo. La Red Bull resta il grande mistero di quest’anno. Per il loro potenziale restano una realtà temibile anche se stanno pagando pesantemente il ritardo della PU Renault. In aggiunta qualche problema di telaio esiste. I cugini della Toro Rosso hanno “firmato” per il quinto posto tra i Costruttori. Certamente con il loro potenziale tecnico ed economico questo risultato è alla loro portata, ma i problemi di affidabilità stanno compromettendo questo traguardo. Finora non hanno raccolto quanto meritato. Il quinto posto sarà un’impresa non facile da raggiungere e la Force India “viaggia” con un vantaggio di 20 punti.