Questa Formula 1 non mi piace perché si vuole privilegiare a tutti i costi lo spettacolo, anche ai danni della sicurezza come si è visto in occasione della prima ripartenza al rientro della safety-car. Sono state modificate le regole senza averle provate prima creando incidenti e caos. I piloti, in quella circostanza, non hanno colpe.
Il Mugello ha certamente superato la prova e ha dimostrato come i piloti non siano più abituati a correre sui circuiti storici con la ghiaia subito fuori dai cordoli. Dodici macchine all’arrivo non si vedevano da un pezzo e certamente non raccontano nel modo corretto le reali forze in campo, anche se mi fa piacere il terzo posto di Albon con la Red Bull. Bravi anche in casa Renault con Daniel Ricciardo.
Ancora una volta la Mercedes ha giocato coi suoi avversari. Ad ogni ripartenza sono stati in grado di guadagnare immediatamente due secondi di vantaggio, per poi amministrato il vantaggio giro dopo giro. Hanno una forza unica, come dimostra anche il miglior giro segnato da Hamilton proprio sul finale.
Prosegue l’agonia in casa Ferrari che conquista la zona punti grazie ai numerosi ritiri. Diversamente sia Leclerc che Vettel sarebbero rimasti fuori dalla top-10. Rispetto agli altri team non sta portando aggiornamenti. Molto probabilmente vogliono utilizzare tutti i gettoni di sviluppo consentiti in una volta sola per porre rimedio ad un progetto completamente sbagliato. Pertanto il calvario durerà ancora.
La F1 però deve fare “un punto a capo” poiché così non va bene. Non si possono continuare a cambiare le regole che, tra le altre cose, destabilizzano anche la lettura della corsa.
Ora la Formula 1 si fermerà quindi giorni per trasferirsi in Russia.
Gian Carlo Minardi
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