Ci siamo appena lasciati alle spalle un Gran Premio che ricorderemo a lungo, acceso e reso imprevedibile da un errore – cosa più unica che rara – della Mercedes. Una sbandata che non fa parte del loro DNA, ma che può capitare.
Ci hanno regalato una seconda gara avvincente. Ancora complimenti all’Alpha Tauri e a Gasly sia per la meritata vittoria sia per l’ottima strategia. Molto bravo anche Carlos Sainz anche se deve recriminare per quella ripartenza non perfetta che gli è costata quei 3-4 secondi, fatali sotto la bandiera a scacchi.
La McLaren è tornata sul podio e deve essere di ispirazione per la Ferrari. Dopo gli anni gloriosi sono caduti in un buco nero, ma hanno ritrovato la retta via. La Ferrari sta percorrendo il medesimo cammino, ma ha dalla sua parte il prossimo cambio di regolamento.
Arriviamo al Gran Premio di Toscana, sull’impegnativo circuito del Mugello ricco di Sali-scendi, realizzato all’interno di una conca che non renderà la vita facile ai piloti, chiamati ad una sforzo fisico importante, e alle gomme a causa dell’asfalto molto abrasivo. Per questo la Pirelli ha portato le mescole più dure C1-C2-C3.
L’ultimo riferimento cronometrico è di Barrichello, con 1:18.7 Le simulazioni raccontano che si potrebbe scendere addirittura sotto il muro del 1.14. Viste le caratteristiche del tracciato la Red Bull potrebbe emergere, anche se la vettura di riferimento resta sempre la Mercedes, anche senza il party-mode.
Gian Carlo Minardi
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