Giancarlo Minardi, uomo di sport e grande scopritore di talenti. Da Fernando Alonso a Mark Webber passando per Pierluigi Martini, Alessandro Nannini, Giancarlo Fischella, Gianni Morbidelli, oltre ai tecnici Aldo Costa, Simone Resta, Gabriele Tedozzi. Oggi ha un ruolo chiave per la Federazione, alla guida dei piloti di domani
Una vita ed una carriera dedicata allo sport automobilistico. Eccellenza italiana oggi messa al servizio delle nuove generazioni di sportivi. Nel ruolo di Supervisore della Scuola Federale ACI Sport “Michele Alboreto”, nonché Presidente della Commissione Velocità in Circuito, Giancarlo Minardi rappresenta l’occhio della Federazione sui giovani in pista. Un riferimento che continua a stimolare ed indirizzare la formazione dei ragazzi, italiani e non solo, all’interno del circus dei motori. Anche in questa stagione, dopo un’estate di scouting che ha visto andare in scena anche due ACI Sport FDA Camp, la Scuola sta portando avanti il capillare lavoro con i piloti emergenti e nel prossimo mese di novembre, a Vallelunga, metterà in opera una nuova edizione del Supercorso Federale. Un ciclo che riparte, stagione dopo stagione, anche grazie a Giancarlo Minardi.
Giancarlo, come giudica il momento dei piloti italiani nel settore pista e karting? Quali le realtà, quali i nomi che, a suo avviso, potrebbero emergere anche a livello internazionale nelle prossime stagioni?
“Trovo che quest’ultimo periodo sia molto positivo, anche perché quest’anno grazie a Ghiotto e Pulcini abbiamo, sia in Gp3 che in Formula 2, fatto suonare l’inno di Mameli in varie occasioni. Per ACI Team Italia e per ACI Sport è sicuramente un motivo di soddisfazione ed orgoglio. Inoltre abbiamo una nidiata di giovanissimi che provengono dal kart e che sono stati seguiti dalla Scuola Federale con una presenza costante sui campi di gara che nel prossimo futuro ci farà sicuramente gioire. Per di più l’Italia dopo tanti anni ha un valido rappresentante in Giovinazzi in Formula 1 che, forse anche per a qualche strategia non molto azzeccata del team, non ha ancora ottenuto i risultati sperati pur cogliendo qualche piazzamento interessante.”
ACI TEAM ITALIA, una famiglia ampia che comprende vari settori (dalla pista, al rally, al karting, alle salite). Cosa dà in più l’appartenenza a questa “nazionale” ad un pilota che ne fa parte.
“Per i piloti che sono già arrivati alle soglie del professionismo, sicuramente il fatto di avere alle spalle una Federazione che ti supporta, ti promuove, che è presente anche in caso di difficoltà o trattative è sicuramente una carta in più. Per quanto riguarda la parte formativa, noi prendiamo per mano i ragazzi a partire dall’età di 12, 13 anni e cerchiamo di portarli fino al salto sulle monoposto a ruote scoperte. Quindi avere alle spalle una preparazione attraverso stage, prove di preparazione psico-fisica e test in pista, tutte sotto l’attento sguardo della Federazione e della Scuola Federale, diventa un elemento fondamentale nella preparazione dei giovani.”
Cosa si può fare di più e cosa occorre (soldi, organizzazione, strategie) perché vengano raggiunti obiettivi sempre maggiori?
“Stiamo organizzando ed evolvendo la nostra scuola, cercando di aumentare gli stage per promuovere quelli che riteniamo essere gli elementi più interessanti. È chiaro che il budget è fondamentale in particolare in un mondo come quello del motorsport, ma è certo che con una buona organizzazione e preparazione si riescono ad ottenere buoni risultati, anche con meno soldi rispetto agli altri.”
Formula 4, un successo ed un vanto per ACI Sport che per prima ha creduto in questa categoria. Grandi piloti, molti stranieri, come si può fare a favorire
“Siamo i numeri uno al Mondo per quanto riguarda la Formula 4, come riconosciuto anche dalla FIA. Una formula che abbiamo curato nei minimi particolari, inoltre ci possiamo vantare di avere la migliore monoposto per questa categoria. Naturalmente per quanto riguarda i partecipanti non possiamo che guardare in ambito internazionale, con i migliori giovani di tutto il mondo che sono al via delle nostre gare. Quindi quello che si può fare di più per i nostri giovani talenti è tentare di essere sempre più attenti nello scoprirli e seguirli, aiutandoli e supportandoli ufficialmente. Sicuramente un pilota che ha la possibilità di spendere il nome della Federazione ha più possibilità di trovare chi lo può aiutare.”
La novità di quest’anno è la Formula Regional?
“Anche in questo caso siamo stati i primi, seguendo le direttive della FIA, a far debuttare questa nuova categoria. Già lo scorso anno in Cina sono andate oltre venti monoposto con telaio Tatuus e motore Autotecnica Alfa Romeo. Purtroppo l’inizio della stagione è stato difficoltoso, anche a causa del proliferare di campionati simili in altre parti d’Europa. Attualmente abbiamo 15 monoposto al via, un numero comunque soddisfacente per il primo anno. Per il futuro sono molto fiducioso, perché c’è la migliore macchina nel rapporto telaio, gomme e motori.”
Nella foto: Giancarlo Minardi, al fianco del giovane kartista Andrea Filaferro, durante l’ultimo Kart Summer Camp