Quanto successo negli ultimi giri del Gran Premio del Messico continua a tenere banco nel Circus. In particolare, sotto accusa, sono finiti i team-radio colorati di Sebastian Vettel, rivolti ai collegi e a Charlie Whiting, e la penalizzazione per il contatto con Daniel Ricciardo. Christian Horner e Max Verstappen attaccano il ferrarista per aver insultato via radio il direttore di gara. Da parte sua “Seb” avrebbe fatto mea-culpa con una lettera alla Federazione.
Trovo ridicolo che Verstappen continui ad attaccare Vettel. Come sono convinto che spetti al team principal (Christian Horner) gettare acqua sul fuoco su questa vicenda. Tutto questo è la conseguenza della linea morbida scelta dalla FIA che archivia l’episodio – spiacevole – con un semplice richiamo, accogliendo una lettera di scusa.
Le regole continuano a non venire applicate, o ad essere oggetto di interpretazioni da parte di una commissione che cambia ad ogni gara. Durante il fine settimana a Città del Messico abbiamo avuto più di due episodi lampanti, all’inizio e alla fine della corsa.
INIZIO GARA – Al via del gran premio, Lewis Hamilton arriva lungo in staccata rientrando in pista con un notevole vantaggio sul resto del gruppo. Stessa situazione per Max Verstappen. Il giovane pilota della Red Bull però trova la sagoma della Mercedes di Rosberg. Fortunatamente nel contatto nessuno dei due subisce dei danni.
FINE GARA – Max Verstappen, attaccato da Sebastian Vettel, arriva nuovamente lungo in frenata. Questa volta non ha nessuna macchina da speronare. Pertanto è costretto a tagliare la chicane, restando davanti alla Ferrari senza perdere tempo, favorendo anche la rimonta di Ricciardo. Arriviamo così al duello. In staccato Vettel si sposta (azione non più permessa con la nuova regola) lasciando comunque spazio a Ricciardo che, al tempo stesso, allunga la frenata di 50-60 metri, bloccando le ruote. Vettel imposta la sua curva e i due piloti si toccano. Anche in questo caso, se non ci fosse stata la Ferrari, Ricciardo sarebbe andato dritto, prendendo la via di fuga.
La sicurezza prima di tutto, ma non deve andare a discapito della regolarità sportiva. La pista è delimitata da due strisce bianche e se un pilota trae un vantaggio tagliando una curva allora deve essere sanzionato con un drive-through. L’errore è ammesso, ma nel caso specifico sia Hamilton che Verstappen hanno ottenuto un vantaggio importante (Hamilton è rientrato in pista un centinaio di metri su Rosberg), causato anche dalla “tranquillità” di trovare asfalto ed erba. Con sabbia e ghiaia staremo parlando di tutt’altra gara. Non basta semplicemente dimostrare di aver rallentato. Servono penalty concrete. I 5” fanno ridere
In questi giorni ho rivisto il duello, diventato leggenda, tra Villeneuve e Arnoux targato 1979. Mi viene da sorridere pensando ai giorni nostri. Troppe regole, confuse, oggetto di interpretazioni e poco spettacolo
La Formula 1 deve decidersi a cambiare rotta. Gli ascolti sono in caduta libera così come la credibilità di questo sport…