A inizio stagione la Ferrari si era presenta ai nastri di partenza come l’antagonista principale della Mercedes, ma sono bastati sei gran premi per ridimensionare radicalmente la situazione. Fin dal primo appuntamento australiano è stata evidente la superiorità delle frecce d’argento di Lewis Hamilton e Nico Rosberg e il ritardo di Maranello.
Si è aggiunta però anche la Red Bull che ad ogni gara è stata in grado di risalire la china, supportata da un ottimo telaio e aerodinamica e da una buona power-unit Renault, fino a raggiungere il successo con Max Verstappen in Spagna. L’arrivo del giovanissimo olandese ha contribuito a dare una spinta anche a Daniel Ricciardo, che a Montecarlo firma la pole-position grazie ad un giro perfetto. Purtroppo ci ha pensato, per la seconda volta, il box a rovinargli la corsa “consegnando” il successo nella mani di Hamilton.
“La Mercedes, indipendentemente da alcuni problemi di affidabilità ed errori, si è dimostrata nuovamente una macchina inavvicinabile. Inoltre, quando è attaccabile, ci pensa la strategia Red Bull a sbagliare. A Montecarlo, come in Spagna, a rimetterci il gradino più alto del podio è stato Daniel Ricciardo” commenta Gian Carlo Minardi. L’italo-australiano non ha risparmiato critiche al team “In alcuni circuito la Red Bul è superiore alla Ferrari, grazie ad un ottimo telaio, nonostante un motore che cede ancora qualche “cavallo” a Maranello. Fin dall’inizio della stagione la SF16-H non si è dimostrata quell’arma perfetta per sconfiggere i Campioni del Mondo in carica tedeschi. Più volte abbiamo sottolineato quanto il distacco sia rimasto invariato. Discorso inverso per Milton Keynes. Dopo un 2015 difficile, stanno recuperando il gap” prosegue il manager faentino
Il quarto posto di Sebastian Vettel a Montecarlo, alle spalle della Force India del messicano Perez, e il terzo posto spagnolo sono risultati che iniziano ad andare stretti al tedesco “All’interno del team traspare un forte nervosismo, soprattutto da parte di Vettel che ha cambiato drasticamente i suoi commenti anche nei confronti del team. Il ragazzo scalpita e i piazzamenti iniziano a stargli stretti. Maurizio Arrivabene, di suo, continua a puntare la Mercedes, ma un eventuale terzo posto nel Mondiale sarebbe una sconfitta”
Montreal potrebbe essere un’importante banco di prova, sia per Ferrari che per Red Bull “Avremo le stesse mescole usate a Montecarlo e il meteo potrebbe incidere sulle scelte. Grazie ai lunghi rettilinei il telaio e l’aerodinamica hanno un ruolo importante, così come l’impianto frenante. La Red Bull proverà a sopperire al divario di potenza con la bontà del disegno di Adrian Newey” conclude Minardi