Dall’Ungheria passiamo velocemente al Belgio, Spa-Francorchamps. Circuito assolutamente all’opposto rispetto all’Hungaroring. Molto veloce e lungo coi suoi 7004 metri e altrettanto impegnativo per macchine e piloti. Da non sottovalutare l’incognita meteo. Nelle giornate di venerdì e sabato la percentuale di pioggia è intorno al 50%, per scendere al 20% la domenica.
Arriviamo velocemente a questo appuntamento dopo gli episodi che hanno segnato, in particolar modo, la parte conclusiva della gara di Budapest. In questo momento Verstappen dovrebbe cercare di guidare il team, anziché attaccarlo malamente con team-radio poco appropriati e azioni in pista non certamente da tre volte campione del mondo. Lui è la punta dell’icerberg. Dopo anni di dominio incontrastato, deve aiutare la squadra, così come ha già fatto in passato e come certamente sa fare.
A mio avviso, ancora oggi, Red Bull e Verstappen restano il punto di riferimento, anche se alle loro spalle c’è una McLaren in grandissimo spolvero che si sta dimostrando competitiva in condizioni molto differenti. Con la doppietta di domenica scorsa ha sopravanzato la Ferrari al secondo posto nel costruttore provando a mettere nell’obiettivo la leadeership che corre con una sola punta.
Ferrari, con le Hard, era stata la vettura più veloce con Leclerc, prima di passare alle medie. Da vedere se riusciranno a ripotere queste prestazioni visto che Pirelli ha portato le C2-C3-C4.
Intanto è arrivata la notizia dell’approdo di Mattia Binotto nel programma Audi. Operazione che potrebbe essere molto attrattiva per alcuni tecnici ora in forza a Maranello. Il 2026 si sta avvicinando a grandi passi e tutte le squadre sono impegnate a rafforzare i propri reparti, specialmente sul fronte motori. A settembre, Vasseur, annuncerà il nuovo organigramma.
A proposito di motori, Alpine parrebbe orientata verso i motori Mercedes. Se così fosse, potrebbe essere un segnale di una trattativa di vendita. Sarebbe strato pensare una casa legata alla Renault, utilizzare una Power-unit della concorrenza, ma al momento è difficile interpretare queste voci.
Gian Carlo Minardi
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