Ci siamo lasciati alle spalle un bel gran premio con una cornice di pubblico meravigliosa, come al solito all’insegna di un inarrestabile Max Verstappen che si può permettere di far patinare le gomme in partenza perdendo la prima posizione in favore di un bravissimo Lando Norris, per poi recuperare tranquillamente nell’arco di quatto tornate.
Quanto visto ieri nei primi giri, oltre a consacrare sempre di più la Red Bull, ci fa capire quanto sia maturato questo ragazzo, che solamente due anni fa avrebbe fatto a ruotare con Norris pur di recuperare repentinamente la leadership del gran premio. Questa volta, conservando la calda, ha recuperato un po’ alla volta sopravanzandolo al quarto passaggio.
Un plauso bisogna farlo senza alcun dubbio alla McLaren e ai suoi due alfieri, Norris e Piastri. Arrivando sui tracciati già conosciuti, le prestazioni di Oscar sono cresciute notevolmente. A Silverstone, anche lui, ha potuto contare sugli importanti aggiornamenti, e solamente un pizzico di sfortuna legata all’ingresso della safety-car gli ha tolto la soddisfazione del primo podio in Formula 1.
Podio che è stato conquistato con grande caparbietà da Lewis Hamilton con Mercedes che consolida il secondo posto tra i costruttori ai danni di un’ Aston Martin che sembra aver perso il suo smalto iniziale. Probabilmente, gli sviluppi programmati della vettura, non sono sufficienti a tenere il passo dei diretti avversari.
Certamente il risultato conquistato dalla McLaren, su una pista vero e impegnativa come Silverstone, li può rilanciare nella seconda parte di campionato.
Passo indietro invece per Ferrari con Leclerc e Sainz che chiudono rispettivamente in nona e decima posizione, alle spalle della Williams di Albon. In condizioni di pista non calda (come già successo in altre occasioni, tra cui in Austria durante la sprint race del sabato) la SF-23 palesa tutte le sue difficoltà passando dalle stelle alle stalle.
Tra l’altro credo che la Power-Unit Ferrari non sia all’altezza di Mercedes e Honda e abbia alcuni problemi come dimostrano i cedimenti accusati in casa Haas nonostante delle temperature dell’aria non così proibitive.
Non resta che aspettare di vedere cosa succederà in Ungheria tra quindici giorni, pista tradizionalmente molto calda dal layout molto lento
Gian Carlo Minardi
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