Ci siamo. Finalmente la Formula 1 è pronta a partire con una stagione, nonostante sia di transizione, ricca di novità non solo sul fronte del mercato piloti, ma anche dal punto di vista tecnico. Nonostante le restrizioni imposte dalla Federazione per ridurre il carico aerodinamico, gli ingegneri hanno già dimostrato di aver recuperato il gap permettendo ai piloti di girare su riscontri cronometrici già molto vicini a quelli del 2020, nonostante i soli tre giorni di prove.
Trovo assolutamente assurdo che i team abbiano potuto godere solamente di queste tre giornate di allenamento per preparare una stagione così lunga. Non mi vengano a raccontare che lo fanno per una questione di contenimento costi.
Tra l’altro da quest’anno debutta anche il budget cap, che continuerò a contestare per come è stato costruito. Non è assolutamente funzionale. Per avere senso deve comprendere al suo interno tutte le spese, senza alcuna esclusione. Un team deve essere libero di gestire il suo patrimonio, senza esclusioni che creano comunque delle differenze. Com’è stato strutturato non serve allo spettacolo e tantomeno a creare un equilibrio tra i team.
Parte dal Bahrain una stagione con numerose incognite e, ad oggi, è molto difficile stabilire una classifica delle forze in campo anche se, per quanto mi riguarda, la Mercedes resta il punto di riferimento per tutti nonostante un avvio non semplice (per quanto si è potuto vedere). Ottima impressione l’ho avuto dalla Red Bull e dalla Honda, così come dall’Alpha Tauri. La McLaren ha saputo adattare molto bene il telaio al nuovo propulsore Mercedes. Numerosi i giovani al via, con qualche “vecchietto” come il ritorno di Fernando Alonso coi colori Alpine e il 42enne Raikkonen pronto per una nuova stagione.
Il tracciato di Sakhir ha ospitato la terzultima e penultima gara del 2020. Pertanto, potremo avere subito un raffronto interessante.
Speriamo che la pandemia possa rallentare e dare la possibilità di vivere in pieno il calendario, anche se non sarà cosa facile. Dopo il Bahrain la F1 arriverà in Europa, a Imola per il secondo appuntamento. Liberty Media però è chiamata anche ad affrontare un altro grande problema, legato ai programmi sportivi e tecnici futuri in prospettiva 2025. La F1 va aperta a nuove realtà, intervenendo pesantemente sulla tassa di iscrizione che è assolutamente troppo elevata.
Gian Carlo Minardi
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