Siamo entrati in un periodo storico per l’Italia, che difficilmente si potrà ripetere con due Gran Premi, Monza e Mugello, racchiusi in soli quindici giorni a cui si aggiungere, il 1° novembre, anche Imola per un trittico incredibile.
Per l’immagine del nostro paese è un’occasione da sfruttare per far vedere quanto l’Italia sia un paese reattivo, al di là del momento tanto storico quanto negativo di casa Ferrari. Abbiamo dato una risposta molto forte, che nessun’altra nazione è riuscita, senza dover ricorrere a coprire più gare sul medesimo circuito per dare la possibilità a Liberty Media di costruire un calendario adeguato.
Per quanto riguarda il fine settimana di Monza non credo che ci sia molto da raccontare e aspettarsi. Andiamo su una pista dove motore e aerodinamica la fanno da padrona e abbiamo una Mercedes che domina e gioca coi suoi avversari. Ogni qual volta lo decide, specialmente alla partenza e al rientro della safety-car, riesce a prendersi quel margine per mettersi in tranquillità.
Al momento, l’unico che può infastidirli è Max Verstappen, anche se qualche errore il team lo commette.
Oltre all’inspiegabile debacle Ferrari, alle spalle di Mercedes e Red Bull, troviamo un bel gruppetto di vetture composto da McLaren, Racing Point, Renault e Alpha Tauri che ci fanno divertire. In casa Ferrari devono ritrovare quella serenità fondamentale per affrontare il problema e tentare una riorganizzazione. Non mi sento di bocciare il lavoro di Binotto, anche se avrebbe bisogno di un maggiore appoggio da parte della dirigenza. La Ferrari deve tornare sul mercato per trovare le nuove sinergie, ma prima di questo passo deve fare ordine dentro.
Gian Carlo Minardi
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