Lo scorso week end non ha visto solamente scendere in pista i campioni della Formula 1, ma si sono accesi anche i riflettori sui quei campionati propedeutici che hanno l’onere di preparare i campioni del domani.
Proprio in concomitanza con il secondo appuntamento sulla pista malese è partita la nuova stagione della GP2, il campionato nato per completare l’apprendistato dei piloti e aprirgli la strada verso l’olimpo del Motor Sport “Credo che abbiamo raggiunto l’obbiettivo all’80%. La crisi economica non ha aiutato il programma in quanto anche i team di F1 sono costretti a fare i conti con il budgets. Pertanto, soprattutto negli ultimi tre-quattro anni, sono stati privilegiati quei piloti che potevano portare in dote una buona somma di denaro. Rimane comunque un campionato molto valido grazie ad una macchina potente e impegnativa alla guida che insegna a controllare i nervi saldi, oltre a dare un buon bagaglio sportivo per quando si aprono le porte della F1” analizza il manager Giovanni Minardi “Mi aspetto un campionato tanto combattuto quanto difficile come ha dimostrato una qualifica contraddistinta da sedici piloti racchiusi in 1”. Le gomme la faranno da padrona come anche la costanza dei piloti. Abbiamo sei-sette pretendenti, tra cui Coletti, Cecotto, Ericsson, Calado e Bird, il cui passato parla di ragazzi dalle prestazioni altalenanti”
In concomitanza, sulla pista di Monza, si è alzato il sipario sull’Auto GP e sul nuovo FIA F3 International “E’ ancora troppo presto per fare dei pronostici in casa Auto GP in quanto la griglia è composta sia da piloti giovanissimi (appena 18enni)i che esperti. Sarà interessante capire quanti di questi completeranno l’intera stagione anche perché dalla prossima tappa il numero delle macchine dovrebbe aumentare. Riccardo Agostini è riuscito a conquistare con autorevolezza la pole, per poi incontrare qualche difficoltà in gara che gli ha fatto perdere il podio” prosegue Minardi “Sul fronte FIA F3 abbiamo un Marcello che è alla sua seconda stagione nel campionato ed è praticamente costretto a vincere. E’ partito con il piede giusto anche se ci sono diversi pretendenti, come il compagno Lynn o gli outsider Auer, Buller, che nelle prove è andato molto forte con la sua Dallara-Nissan o Rosenqvist, Dallara-Mercedes. Per fortuna di Marcello, Wehrlein dalla prossima gara sarà promosso in DTM. Da tenere sott’occhio anche Giovinazzi (Dallara-Mercedes), alla prima esperienza in un campionato così impegnativo”
Nella pluriennale carriera sportiva Giovanni è uno di quei manager che sono stati in grado di lavorare e aiutare piloti del calibro di Pastor Maldonado, offrendogli il primo test in F1, e di Davide Rigon, “Non esiste una ricetta per capire se un pilota ha una marcia in più. E’ la somma di fattori. Prima di tutto è importantissimo vederli e seguirli in pista per conoscere lo stile di guida. Di seguito conoscere il campionato e il team con cui corrono, oltre a conoscere il curriculum. Da valutare anche i miglioramenti nell’arco della stagione stessa. Quindi avere una conoscenza precisa e dettagliata dell’ambiente motoristico che cambia rapidamente di anno in anno” conclude il manager faentino